Camini a bioetanolo cose da sapere

In campo di stile e design, i progettatori di interni stanno apportando enormi rivoluzioni. Certo è che la tecnologia ha permesso di sviluppare degli elementi di arredo, camini, stufe, davvero innovative. Una di queste piccole rivoluzioni è rappresentata dai caminetti a bioetanolo (vedi questi https://www.maisonfire.com/catalogo-prodotti/camini-a-bioetanolo/), un nuovo modo di vedere l’illuminazione e il riscaldamento degli interni.

Eleganti, sicuri e bio (e non producono cenere!)

Questi sono gli aggettivi fondamentali per introdurre l’argomento e mettere in chiaro sin da subito di che tipo di elemento d’arredo stiamo trattando. I camini a bioetanolo sono pura avanguardia in fatto di design e stile, oltre che di sicurezza. Non inquinano, producono scarti e non immettono nell’aria sostanze dannose per l’organismo. Inoltre, sono in grado di rivoluzionare completamente il modo di vivere determinati ambienti domestici o lavorativi, migliorandone l’estetica e il comfort. La praticità di questo tipo di installazione è data da diversi fattori che, qui di seguito, andremo ad analizzare punto per punto. Buona lettura!

La praticità di un biocamino

Ciò che ha reso così popolari i bruciatori a bioetanolo è sicuramente la facilità di installazione. Non producendo “fumi”, non ha bisogno della canna fumaria, quindi: nessun permesso da chiedere al condominio, nessun rumore molesto di “lavori in corso”, nessuna spesa di costruzione, niente se non quella del camino in sé.

Anche gli eventuali costi di manutenzione che un camino non -bio richiede vengono completamente azzerati. Come vedremo nel dettaglio più avanti, la combustione che avviene nei camini a bioetanolo non produce ceneri, fuliggine o altro. La combustione di bioetanolo, infatti, rilascia come unico prodotto di scarto un irrilevante quantitativo di anidride carbonica che non potrebbe assolutamente danneggiare le componenti interne del caminetto. La manutenzione, dovrebbe essere ben chiaro a questo punto, non è affatto necessaria.

Va tuttavia sottolineato che un biocamino non sostituisce un camino a combustione in quanto non è in grado di riscaldare ambienti troppo grandi. Il calore che si diffonde da queste particolari stufe tende infatti a concentrarsi nelle immediate vicinanze: è però perfetto per riscaldare piccoli ambienti e di certo è interessante il modo in cui li tinge di toni caldi.

Cos’è il bioetanolo? Un po’ di chimica

La formazione del bioetanolo ha origine dalla fermentazione di scarti vegetali. L’alcool che si ottiene da questo processo prende il nome di etanolo e viene utilizzato come combustibile alternativo alla benzina. Il camino a bioetanolo produce luce e calore dalla combustione di una particolare collocare il camino a bioetanolo in uno spazio arieggiato in quanto la combustione consuma, appunto, ossigeno.

A incasso, a isola e a parete: i vari modelli

Come già affermato, non avendo alcuna canna fumaria o altro, un caminetto a bioetanolo può essere collocato in ogni punto dell’abitazione. Inoltre, i modelli disponibili attualmente sul mercato sono adatti a soddisfare ogni tipo di esigenza, sia di spazio che di arredo.

Un camino a bioetanolo ad incasso, ad esempio, è uno dei modelli preferiti dai consumatori in quanto è un accessorio salva-spazio: si inserisce direttamente nella parete, accordandosi con discrezione all’ambiente circostante senza invaderlo. Solo il bordo della cornice può sporgere dal muro, un centimetro al massimo.

Tra gli altri, si può optare per un biocamino a isola, da collocare anche al centro della stanza. Si possono trovare veramente di ogni dimensione: alcuni ricordano un acquario, altri invece si sviluppano in verticale come dei piccoli grattacieli. Un altro modello, che si pone nel mezzo tra quelli precedentemente elencati, si può comodamente “appendere” alla parete tramite l’utilizzo di fissatori, proprio come se fosse un quadro. Soluzione adatta a chi, pur non avendo assolutamente spazio, non vuole rinunciare ad avere un caminetto.