Il settore del leisure è uno di quelli che all‘estero ormai da anni, sta crescendo di più.
La crescita negli ultimi 5 anni in paesi come l’Inghilterra la Francia e la Germania è stata intorno al 10%.
Cifre importanti se si pensa che i settori tradizionali non arrivano alla metà.
In Italia però il settore del leisure soffre di quelle criticità comuni a tanti altri settori: il problema più grave è la mancanza di professionalizzazione degli operatori, questo dovuto principalmente a due fattori, culturali e scolastici.
Culturale perché da sempre il settore del leisure è considerato un po’ come un secondo lavoro o un hobby, dunque non è mai stato davvero preso sul serio dai lavoratori, anche a causa della mancanza di tutele e degli stipendi sicuramente non in linea con altri settori.
Il secondo è un problema di formazione, perché’ neppure il sistema scolastico e formativo italiano si è mai interessato molto al leisure concentrandosi sui settori più tradizionali; all’estero le università che formano operatori e figure nel turismo e sport sono ormai diffusissime, sia corsi di laure di 5 anni che lauree brevi; manager dell’outdoor, direttore di centro sportivo, direttore di albergo, ecc.
Il tutto si è tradotto in un settore poco professionalizzato con imprenditori molto volenterosi però privi di alcuna formazione che assumono dipendenti anche loro senza alcuna formazione se non quella ricevuta sul campo, che è importante ma non sufficiente per restare al passo con l’evoluzione del mercato e i bisogni dei potenziali clienti.
Un campo in cui questo gap rispetto all’estero è evidente è quello del marketing, che sia sportivo o turistico.
I nostri imprenditori cercano piuttosto di “copiare” quello che si fa all’estero senza però riuscire a proporre un prodotto costruito per il mercato italiano e così si finisce per sperare che vada bene senza avere dati certi se non quello che hanno fatto gli altri, che però non è detto che funzioni in Italia.
Questa mancanza di professionalizzazione e quella che ha portato un settore con enormi potenzialità e che nel passato portava parecchi punti di PIL ad essere considerato un settore secondario.
Il turismo che fa parte del settore del leisure, in Italia dovrebbe essere trainante e invece, dopo i fasti degli anni Sessanta in cui l’Italia era il paese più visitato al mondo, ormai ci siamo fatti superare anche da stati che dovrebbero essere dietro di noi ma che hanno attuato una politica di marketing turistico efficace e mirata.
Sembra impossibile ma Roma, la città con la quantità di monumenti ed arte per metro quadrato più alta al mondo, un concentrato di arte e cultura senza eguali, ha solo pochi milioni di visitatori l’anno per la precisione 10 milioni contro quelli che ha Parigi città molto bella ma che sicuramente non può competere sotto questo punto di vista con Roma; Parigi ha 17 milioni di visitatori ogni anno. Londra 19 milioni.
E la Sicilia che ha solo 14,4 milioni di pernottamenti all’anno che sono nulla rispetto alle sue potenzialità e che sono inferiori a quelli di Malta, bell’isola ma che, di nuovo, non può competere con la Sicilia.
Malta ha circa 16,5 milioni di pernottamenti. Qua l’articolo con i dati
Dunque, come si può pensare di migliorare la qualità della professionalità di questo settore?
Prima di tutto occorrerebbe lavorare sulla formazione e perciò incominciare mettere in campo una serie di azioni che permettano al nostro sistema scolastico di formare dei professionisti; per esempio, una serie di Lauree brevi mirate alla formazione di manager e operatori del settore turistico e dello sport e anche delle lauree di gestione sempre nel settore de leisure.
Occorre anche lasciare più autonomia alle regioni nella gestione dei fondi per il turismo e creare un sistema che permetta agli enti locali di rientrare degli investimenti fatti. In sostanza bisogna creare un circolo virtuoso per cui gli amministratori locali investendo dei soldi nel turismo ottengano dei rientri a livello economico, sottoforma di aumento delle tasse locali, accessi ai musei ecc.
Ci sono inoltre molti consulenti di marketing e agenzie web che si stanno specializzando nel settore del leisure, un settore abbastanza nuovo anche per loro ma che promette interessanti sviluppi nel futuro.