Comunemente si pensa che il termine “Grande Architetto dell’Universo” sia stato creato in ambito massonico, ma in realtà ha radici cristiane. Giovanni Calvino, uno dei riformatori della Chiesa e figura centrale del Protestantesimo, definì Dio come “Grande Architetto” o “Architetto dell’Universo”. Questa espressione fu poi adottata dal pastore calvinista James Anderson nelle sue Costituzioni del 1723.

Ma cosa rappresenta esattamente il Grande Architetto dell’Universo, spesso abbreviato come GADU?

Il GADU è essenzialmente un principio regolatore, descritto con varie denominazioni come Dio, Spirito, Essere Supremo, Intelligenza, Mente, Energia, Natura, tutte connotate da un valore di trascendenza. Le interpretazioni di questo concetto sono evolute nel tempo, passando da una visione teistica, in cui il GADU è identificato chiaramente con Dio, a una visione deistica. In quest’ultima, è l’interprete a conferire un significato esoterico al simbolo, facendo sì che il GADU possa rappresentare l’Amore Fraterno, l’Armonia Universale, e così via, sempre con una caratteristica di trascendenza e assoluto. Pertanto, il simbolo del GADU è polisemantico, con vari significati che emergono dall’intuizione individuale.

Visivamente, il GADU è spesso rappresentato con il simbolo dell’occhio inscritto in un triangolo equilatero, un’iconografia cristiana adottata dai massoni.

Nel Convento di Losanna del 1875, un’assemblea importante di rappresentanti di undici supremi consigli del Rito Scozzese Antico e Accettato, fu approvata una “dichiarazione di principi” che affermava: “La Massoneria proclama, come ha sempre proclamato, l’esistenza di un Principio Creativo, sotto il nome di Grande Architetto dell’Universo”. Questo aprì la strada al deismo nella Massoneria.

Nel 1877, il Grande Oriente di Francia giunse a una decisione significativa, frutto di un dibattito iniziato già negli anni Quaranta dell’800. Il pastore calvinista e deputato repubblicano Frédéric Desmons propose al Convento l’abolizione dell’obbligo di credere nel GADU. La proposta fu approvata, creando un terremoto nel mondo massonico, poiché tale credenza era un dogma fondamentale per la Gran Loggia Unita d’Inghilterra, che la considerava un presupposto inderogabile per il riconoscimento delle obbedienze. Con la violazione di questo “landmark”, il Grande Oriente di Francia perse il requisito della regolarità, come era già accaduto nel 1872 al Grande Oriente del Belgio. Tuttavia, la decisione del Grande Oriente di Francia ebbe una maggiore risonanza poiché era la più grande obbedienza dell’Europa continentale. Da quel momento nacque la massoneria adogmatica, guidata dal Grande Oriente di Francia.

In Italia, il dibattito sulla questione era già aperto prima del Belgio e della Francia. All’assemblea Costituente del Grande Oriente d’Italia del 1869 a Firenze, fu respinta a larga maggioranza una risoluzione proposta da un ex prete, Bartolomeo Ortolani, che voleva eliminare l’intestazione “Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo” da ogni atto e manifestazione massonica.

Nell’Ordine Massonico Tradizionale Italiano ( www.ordinemassonicotradizionale.com ), dove sono presenti diversi riti, la figura del GADU è applicata o meno a discrezione del rito.

La credenza nel GADU è stata uno dei motivi principali dell’inconciliabilità con la Chiesa cattolica, che vede in tale simbolo un surrogato della divinità. Di conseguenza, per la Chiesa cattolica, non è ammissibile che un fedele creda in due enti assoluti.

Di celeste