C’è una grande indeterminatezza intorno al concetto di spiritualità, soprattutto oggi: tutti ne parlano ma pochi sanno di cosa si tratta.
Basta ascoltare ciò che viene detto in proposito: c’è chi si dichiara “più religioso che spirituale”, chi “solo spirituale”, chi “ateo ma spirituale” e così via.
In sostanza manca una definizione condivisa di spiritualità, non è ben chiaro se si tratta di qualcosa che riguarda la religione o se va oltre la religione, se ha che fare con Dio oppure no, se è qualcosa che riguarda solo il mondo interiore o anche il mondo materiale.
L’unica cosa certa, visto il gran parlare che se ne fa, è che si tratta di qualcosa di cui sentiamo una grande necessità.
Il significato di Spiritualità
Come ci spiega Violet Ross Baldi di Laportabassa.it per capire il vero significato di una parola bisogna estrarne il significato interiore, bisogna arrivare a capire quale sia il significato interiore della parola spiritualità.
Le parole, infatti, sono vive e contengono una forza interna che va liberata affinché venga universalmente percepita e utilizzata per il Bene.
La stessa parola etimologia, infatti, viene dal greco étymon e significa vero, reale, intimo significato della parola.
Allora qual è il significato intimo della parola spiritualità?
Spiritualità proveniente da spiritus, e significa soffio di vita.
Come rivela la dottrina ermetica tutti gli esseri creati posseggono il soffio di vita che altro non è che l’energia che aggrega la materia e la rende viva, l’energia vitale che accende il nostro cervello e crea la mente, rendendoci così esseri pensanti e pertanto creatori.
La spiritualità quindi è una componente naturale di ogni essere. E questo grande bisogno di spiritualità che sentiamo è la nostra parte spirituale che ci chiama, che vuole essere percepita, in quanto parte integrante di noi.
Dal momento che è un elemento costitutivo di ogni essere creato, quindi è identica per tutti gli esseri e tanto per gli uomini che per le donne.
Il Significato di Sacralità
Altra cosa invece è la sacralità dell’essere umano. La sacralità è qualcosa che va espressa e, in questo, uomini e donne si differenziano.
Ma cos’è la sacralità?
Sacro nel suo significato più interiore significa colui o colei che partecipa alla natura divina.
Cosa vuol dire partecipare alla natura divina? Vuol dire che pur non potendo mai essere Dio, l’essere umano, però, è in grado di comportarsi e pensare in modo simile al divino il che vuol dire non tanto saper creare una nuova vita ma avere la capacità di prendersi cura, non solo della propria specie ma di tutto ciò che esiste.
La mente prima divina ha creato un universo equilibrato e armonico e l’essere umano è colui che può coadiuvarlo nel mantenerlo tale.
Le differenza tra Uomo e Donna
La nostra dimensione sacra è la capacità di prendersi cura. La donna ha sempre manifestato questa qualità: donna significa padrona infatti lei custodisce la vita, possiede la verità sulla vita. La donna poi è femmina che significa generatrice, quindi fa manifestare la vita, ma anche aiuta gli altri a partorirla, a ritrovarla dentro sé stessi e a portarla alla luce. È maieutica come affermò Socrate.
E questa è una realtà che vale in ogni cultura e in ogni tempo, nonostante il fatto che alcuni facciano di tutto per negarlo o per sminuirne l’importanza.
L’uomo, nella maggior parte dei casi, invece nei secoli ha represso e dimenticato la sua sacralità. L’etimologia del termine maschio d’altronde è da ricondursi alla radice sanscrita ma- o man- che vuol dire pensare, essere razionale e l’essere troppo razionale porta a lasciarsi coinvolgere quasi esclusivamente dal lato materiale della vita.
Le favole sono scrigni di verità e la favola di Peter Pan infatti dice proprio chiaramente che i bambini perduti i bambini che hanno dimenticato la propria sacralità sono solo maschi. Non ci sono femmine tra i bambini perduti. È alle donne che la questa grande Verità è stato data in custodia e, poiché il destino non è altro che l’insieme delle nostre scelte, ogni volta che dobbiamo prendere una decisione, noi dobbiamo tenere sempre presente ciò che siamo per natura: esseri sacri cioè che partecipano alla natura divina e che quindi possono e devono prendersi cura di tutti gli altri. Su questa consapevolezza dobbiamo educare i nostri figli maschi e femmine, così da illuminare le nuove generazioni.