Lo psicologo oggi è un aiuto fondamentale

Nella frenesia della vita moderna, molte persone si trovano ad affrontare sfide e difficoltà che possono mettere a dura prova la loro salute mentale. La buona notizia è che oggi, più che mai, la scelta di consultare uno psicologo è considerata un’opzione che rientra nella normalità delle cose, un valido strumento per superare i problemi psicologici, migliorare la qualità della vita e acquisire una maggiore consapevolezza di sé.

Scopriamo perché un numero sempre maggiore di persone decide di rivolgersi a un professionista della salute mentale e in quali casi lo psicologo è indispensabile.

Perché tutti vanno dallo psicologo?

In passato, vi era una certa resistenza a riconoscere l’efficacia e l’utilità dell’aiuto psicologico o ad ammettere di averne bisogno. Era diffusa l’idea che dallo psicologo dovesse andare soltanto chi si trovava a fronteggiare gravi disturbi mentali. Negli ultimi anni, tuttavia, si è verificato un cambiamento significativo nell’atteggiamento nei confronti della consulenza psicologica e della terapia. Sempre più persone hanno maturato una consapevolezza rispetto ai benefici del parlare con uno psicologo.

Intraprendere un percorso psicologico è oggi una scelta che molti fanno per affrontare problematiche che minano il loro equilibrio interiore o, semplicemente, per imparare a conoscere meglio sé stessi e il mondo circostante.

Quando è utile andarci?

L’assistenza psicologica, infatti, non è pensata solo per coloro che lottano con severi problemi di salute mentale, ma anche per quanti desiderano migliorare la propria qualità di vita: accrescere l’autostima, lavorare sulla gestione delle relazioni e dello stress, sulle prestazioni scolastiche o lavorative. Andare dallo psicologo è un modo per investire su sé stessi e sul proprio benessere.

Sono tante le circostanze che possono far capire che è il momento di chiedere un aiuto psicologico, per esempio:

  • disturbi di ansia o stress legati a pressioni sul lavoro, dinamiche relazionali o sfide quotidiane che provocano turbamento
  • eventi traumatici o luttuosi
  • disturbi dell’umore, come depressione, inquietudine, senso di solitudine e impotenza prolungato
  • problemi nelle relazioni personali o professionali
  • periodi di cambiamenti che si fa fatica a gestire
  • difficoltà a concentrarsi sul lavoro o a svolgere attività quotidiane a causa di pensieri e preoccupazioni costanti
  • problemi di autostima: insicurezza e scarsa consapevolezza delle proprie capacità
  • comportamenti autodistruttivi, come l’uso eccessivo di alcol o droghe

Cosa ti chiede lo psicologo la prima volta?

La prima visita dallo psicologo può generare molta ansia e incertezza, soprattutto se è la prima volta che si cerca aiuto professionale per questioni psicologiche. Cosa ci si può aspettare durante la seduta iniziale di un percorso psicologico? Spesso è tutto molto più semplice di quanto si possa pensare.

In occasione del primo incontro, generalmente il professionista chiede al paziente di condividere le ragioni che lo hanno spinto a chiedere aiuto. Lo invita a chiarire i tempi e il modo con cui si è presentato il problema, le persone che vede coinvolte e le ripercussioni nel quotidiano. In relazione a questi aspetti cerca poi di capire quali obiettivi si prefigga il paziente.

Un altro aspetto essenziale del primo colloquio è la raccolta di informazioni sulla storia personale del paziente: dettagli sull’infanzia, la famiglia, le relazioni passate e attuali, la sfera scolastica o lavorativa, e così via. Tutti gli elementi che possono contribuire a una comprensione più approfondita della situazione da parte dello psicologo.

L’incontro conoscitivo è cruciale per stabilire le basi del rapporto tra psicologo e paziente. Comunicare apertamente con il professionista in questa occasione aiuta a creare un ambiente proficuo per avviare il percorso di terapia con i migliori auspici.

Quando non serve andare dallo psicologo?

Sebbene la consulenza psicologica possa essere estremamente utile per molte persone, ci sono situazioni in cui può non essere necessaria. In alcuni casi, per esempio, i sintomi di disagio psicologico possono essere lievi e non interferire in modo significativo con la vita di tutti i giorni.

Anche quando si attraversa un periodo di stress temporaneo o ci si trova ad affrontare una sfida specifica che ha una ricaduta solo nel breve termine, potrebbe non esserci bisogno di un’assistenza professionale. In questi casi, può essere sufficiente fare affidamento sulle proprie risorse personali e sul sostegno di familiari e amici. Alcune persone riescono infatti a maturare abilità di adattamento efficaci o possono contare su una rete di supporto solida; sono così in grado affrontare alcune preoccupazioni autonomamente, senza l’aiuto di uno psicologo.

È importante ricordare, inoltre, che la terapia richiede tempo, impegno e motivazione. Se non si è disposti o non ci si sente motivati a partecipare in modo attivo al percorso, potrebbe non essere il momento giusto per consultare uno psicologo.

Di celeste