Strumenti per misurare la pressione: quali sono e quando si usano

La pressione durante i processi produttivi è un parametro di grande importanza. In quanto tale è fondamentale misurarla in maniera regolare, per fare in modo che tutti i macchinari coinvolti in un impianto produttivo funzionino nel modo migliore possibile. A tale scopo si sfruttano appositi strumenti, quali sostanzialmente i manometri e i calibratori di pressione. Si tratta di strumenti che in alcuni casi sono compresi all’interno della singola parte di un impianto produttivo, o di tipo portatile, che l’operatore sposta nel luogo in cui è necessario misurare la pressione.

Che misuratore di pressione utilizzare: i manometri
I manometri e i calibratori di pressione sono quindi due tipologie di strumenti per misurare la pressione, diverse tra di loro. Il manometro è di fatto un semplice misuratore della pressione, sfruttati in diverse applicazioni in modo da poter misurare rapidamente la pressione atmosferica, quella dell’aria, di un gas o di un fluido. Solitamente in ambito industriale si prediligono i manometri digitali, perché consentono una più rapida e intuitiva lettura dei dati, la misurazione quindi avviene in maniera veloce e precisa. Un misuratore di pressione quale un manometro può essere anche corredato da un software, sfruttato per trasferire i dati ottenuti dalla misurazione su un computer o sullo smartphone. Le analisi svolte sono così non solo rapide, ma si ha anche la possibilità di conservare i dati e di confrontarli con quelli di altre misurazioni. Il manometro è un semplice strumento che funge da misuratore di pressione gas, aria e fluidi di qualsiasi genere.

I calibratori di pressione
Un calibratore di pressione può essere utilizzato per misurare la pressione all’interno dei vari stadi di un intero ciclo produttivo. Si tratta però prima di tutto di uno strumento che aiuta a tarare altri dispositivi, quali ad esempio un manometro, un sensore, un trasduttore. In questo modo si ha la possibilità di verificare che le misure ottenute con un altro misuratore di pressione aria o gas siano corrette, senza alcun genere di scarto dovuto al deterioramento dello strumento. È infatti ben noto il fatto che con il passare del tempo l’accuratezza di uno strumento di misurazione può iniziare a venire meno, anche per i manometri e altri dispositivi per misurare la pressione. Per calibrare un dispositivo si confronta il dato ottenuto dal calibratore da quello che si vede su un sensore o sul display di un manometro digitale; se il dispositivo in fase di test indica un valore diverso da quello del calibratore lo si calibra fino a che la lettura del dato non risulti identica.

Tipologie di misuratori di pressione
Sostanzialmente in ambito industriale si sfruttano manometri e calibratori di pressione di tipo portatile. Questo permette all’operatore di avere sempre con sé lo strumento di taratura, o anche di posizionare il manometro all’interno del sistema produttivo. In commercio esistono diverse tipologie di questo genere di dispositivi; come abbiamo già accennato oggi in ambito produttivo si preferiscono i manometri portatili di tipo digitale, perché più pratici e semplici da usare. Possono essere usati per effettuare test di routine, per verificare la presenza di problematiche all’interno di un sistema produttivo o anche per valutare la presenza di perdite di gas o di fluido.
Le tipologie di calibratori di pressione più utilizzati sono: tester a peso morto, pompe di calibrazione, calibratori multifunzione. I tester a peso morto sfruttano pesi noti e tracciabili, all’interno di un gruppo pistone e di un cilindro. Questo genere di apparecchiatura consente di ottenere una misurazione della pressione stabile, accurata e ripetibile. Le pompe di calibrazione si possono sfruttare sia come strumenti di calibrazione, sia insieme ai calibratori multifunzione. Questi ultimi sono quelli più spesso impiegati, perché possono essere sfruttati per la taratura di tanti diversi tipi di sensore e sono particolarmente accurati.