La vertenza non è altro che uno strumento utile per rivendicare i propri diritti sul posto di lavoro. Può essere richiesta per segnalare un comportamento lesivo da parte del datore di lavoro, per tutelare i diritti derivanti dal contratto di lavoro stipulato tra le due parti coinvolte. Ma cosa succede quando si fa una vertenza? Quali sono le conseguenze e le tempistiche? Scopriamolo insieme.
I diritti dei lavoratori: come comportarsi quando non vengono rispettati
Una vertenza di lavoro – spesso denominata come denuncia di controversia – può essere richiesta in qualsiasi momento o condizione, durante lo svolgimento di un dato rapporto di lavoro o alla sua cessazione.
In caso di mancato rispetto delle condizioni lavorative, può essere utile contattare e richiedere una consulenza presso avvocati specializzati in questo campo. Sono numerosi gli studi che si occupano di fornire aiuto a tutti i lavoratori, al fine di offrire uno strumento per rivendicare i propri diritti. Contattando un avvocato del lavoro a Milano (https://www.vetl.it/avvocato-diritto-del-lavoro-milano/), ad esempio, sarà possibile risolvere quelle problematiche aziendali, relazioni industriali, conflitti e contratti di lavoro poco corretti.
Quando fare una vertenza di lavoro
Come abbiamo già anticipato una vertenza di lavoro può essere avviata quando non vengono rispettati i diritti del lavoratore. Nello specifico, nel caso di non raggiungimento di un accordo, è possibile richiedere assistenza ad un avvocato del lavoro, in caso di:
- licenziamento senza preavviso
- provvedimenti disciplinari
- mobbing e discriminazioni
- retribuzioni non versate o di importo minore rispetto a quanto stabilito dal contratto
- ferie e permessi mancati e non rispettati
- non riconoscimento delle indennità stabilite dalla legge per la malattia o infortunio
- maternità non riconosciuta
- TFR non riconosciuto
- straordinari non pagati o pagati in importi minori.
Se ti trovi di fronte ad un illecito lavorativo, puoi provare a risolvere pacificamente le tue problematiche parlando direttamente al tuo datore di lavoro. Se non riesci a rivendicare i tuoi diritti puoi raccogliere le prove dell’illecito e contattare un avvocato del lavoro che ti aiuterà fornendoti l’assistenza necessaria per risolvere definitivamente il tuo problema.
È bene ricordare che, a seconda dei casi, una vertenza di lavoro può essere richiesta anche se non si è in possesso di un regolare contratto di lavoro, se si lavora in nero o se non si è regolarmente retribuiti.
Vertenza sindacale: tempistiche, modalità di richiesta e conseguenze
Dal punto di vista giuridico, una vertenza sindacale, deve essere necessariamente effettuata rispettando una specifica tempistica. Può essere presentata sia durante lo svolgimento del proprio rapporto di lavoro che, eventualmente, alla cessazione dello stesso.
In generale, le tempistiche per risolvere tali problematiche, variano a seconda del caso e del percorso da seguire. Le due parti possono trovare un accordo entro pochi mesi ma, se si ricorre ad un procedimento legale, potrebbero volerci anni.
Quando un lavoratore non vede in alcun modo riconosciuti i propri diritti deve:
- informare il proprio datore di lavoro delle problematiche che lo coinvolgono e provare a risolvere attraverso un accordo pacifico tra le due parti;
- se il datore di lavoro non accetterà le richieste del proprio dipendente, esso potrà contattare un’associazione sindacale di categoria e far partire una vertenza sindacale;
- attraverso i propri uffici legali, l’associazione verificherà l’effettivo mancato rispetto del contratto e, in caso di violazione dei diritti del lavoratore, provvederà a convocare il datore presso l’ufficio del lavoro;
- il collegio di conciliazione, valutando le motivazioni di entrambe le parti, proporrà una soluzione che potrà essere accettata, o rifiutata, dal lavoratore stesso o dal datore di lavoro;
- è importante che le due parti valutino attentamente la proposta del collegio, se sarà rifiutata, verrà trasmessa al giudice del lavoro che farà, di conseguenza, le sue considerazioni;
- in caso di rifiuto e di mancato accordo, sarà possibile avviare la fase processuale attraverso l’assistenza di un legale specializzato.