Organizzare alla perfezione un poliambulatorio per renderlo efficiente rappresenta la maniera migliore per rendere un servizio impeccabile ai pazienti, che in tal modo saranno più soddisfatti delle cure che riceveranno. Ovviamente si tratta di una questione tutt’altro che semplice, che richiede anche la consulenza con degli esperti. Ad esempio, potete trovare molto utili i suggerimento su come organizzare un poliambulatorio riportati su questo sito: www.antoniopizzano.it. Le consulenze sono necessarie dal momento che i fattori da tenere in considerazione sono davvero molti, dalle branche di medicina specialistica che vengono gestite all’interno del centro alla tipologia di diagnosi e terapie che vengono erogate; dal flusso giornaliero di pazienti in entrata e in uscita, fino alla disponibilità di risorse materiali e umane delle quali la clinica gode.
Pertanto, è impossibile trovare una risposta univoca a questa domanda ma, posta questa premessa, si possono sviluppare dei modelli che fungano da linee guida per comprendere, per ciascun caso, quali siano gli step da seguire. Di seguito vedremo proprio quali sono queste tracce che possono essere considerate universalmente valide a garantire ai pazienti un servizio di qualità.
La gestione dei processi di cura
In primo luogo, l’elemento sul quale deve essere immediatamente posizionata l’attenzione riguarda il cuore della clinica e della sua attività, ovvero i processi di cura, che devono essere gestite in modo meticoloso, seguendo un modello che si avvicini il più possibile a quello adottato dalle grandi realtà aziendali, e quindi strutturato per assicurare la massima efficienza di funzionamento. I processi di cura, dunque, devono essere interconnessi in modo da funzionare in sinergia, così che ciascuno svolga la sua parte nello sviluppo e nelle dinamiche di un unico sistema.
Allo stesso modo, esattamente come avverrebbe in una qualsiasi azienda, è fondamentale proporsi degli obiettivi e delle nuove sfide da superare, in modo che fungano da stimoli che possano condurre a una crescita sempre più consistente della realtà ospedaliera.
Misurare la qualità: l’esperienza del paziente
Porsi dei traguardi aiuta ad avere la misura dei progressi ottenuti, e questo passaggio è fondamentale, in quanto rappresenta un modo per misurare la qualità del servizio che viene offerto ai pazienti. Avere a disposizione dei dati a poter consultare e trattare in modo concreto, infatti, ha un impatto forte sulla gestione del poliambulatorio in quanto fornisce degli spunti oggettivi e una continua motivazione al cambiamento.
Allo stesso modo, anche la possibilità di misurare i processi di cura rappresenta un fattore fondamentale, anche se non è intuitivo trovare il modo di farlo. Oltre ai criteri obiettivi che misurano ciascun processo di cura, è fondamentale tenere in massima considerazione i feedback che provengono dai pazienti. Ciascuno di loro ha una storia e segue un determinato percorso di cura, nel quale devono essere coinvolti anche medici e infermieri in modo attivo: l’interazione, infatti, è uno strumento potente, che in certi casi può essere anche determinante nel valorizzare i punti di forza di ciascuna persona per predisporre il migliore iter di cura possibile.
Coinvolgere gli operatori
Infine, la componente umana del poliambulatorio rappresenta forse anche quella con maggiore peso nello stabilire l’effettiva qualità della struttura, motivo per il quale un’organizzazione efficiente non può trascurare questo fattore. Medici, infermieri e altri operatori, infatti, insieme ai pazienti, costituiscono la parte attiva, i veri attori del processo di cura che ha luogo, e pertanto è essenziale che ogni membro del personale riconosca l’importanza del suo ruolo, al fine di attuare, primariamente, una partecipazione umanamente coinvolta, che a sua volta avrà delle ricadute positive non solo sui degenti ma anche sul poliambulatorio in generale. Ecco perché è necessaria la fiducia reciproca, tra colleghi e tra superiori e subordinati, e anche tra lavoratori che svolgono ruoli diversi, e ogni membro del team deve sapersi integrare al resto del gruppo, affinché questo, nel suo complesso, riesca a muoversi in perfetta armonia, così da aumentare l’efficienza sanitaria dello studio.